A Carrara il reading di Lella Costa de "il pranzo di Babette"
Una riflessione su condivisione, arte come mezzo di comunicazione e ricerca della felicità, insieme.
Non è facile tenere attento un pubblico numeroso per oltre un'ora e mezza soltanto con una lettura: Lella Costa c'è riuscita, di fronte alla foltissima platea dell'area ex Montecatini a Carrara, in una delle serate più attese di Lunatica Festival 2015, con la sua magistrale lettura e interpretazione del racconto "Il pranzo di Babette", di Karen Blixen.
Un racconto che si presta benissimo ad essere affiancato ai temi ispiratori dell'Expo 2015, per il valore dato all'aspetto culinario della vita, ma che con la sua trama è anche il racconto ideale per esprimere alcune delle costanti del pensiero dell'artista: la condivisione, l'arte come mezzo di comunicazione collettiva, il ricercare la felicità insieme.
Semplice ma ricca di spunti la trama: in un piccolo villaggio della Norvegia vivono due anziane sorelle puritane. Le due sorelle, Martina e Filippa, sono figlie di un decano protestante e hanno vissuto una vita di altruismo verso il prossimo, sempre coerenti alle regole imposte loro dal padre. Una ha rinunciato all'amore di un giovane tenente che diverrà poi generale, l'altra, avrebbe potuto diventare una cantante dell'opera, ma ha rinunciato alle lezioni di canto di Achille Papin, il più famoso cantante dell'epoca, perché si era permesso di baciarla durante la prova di un pezzo del Don Giovanni di Mozart.
Babette Hersant, una donna sfuggita da Parigi perché accusata di essere una rivoluzionaria, giunge alla loro casa e si mette a disposizione per fare da collaboratrice domestica, e viene così ospitata dalle due anziane. Un giorno da Parigi arriva per Babette una grossa vincita di denaro, 10 000 franchi: tutti si aspettano che Babette li userà per tornare in Francia, ma lei chiede umilmente di poter dedicare un pranzo alla memoria per i 100 anni dalla nascita del padre delle sorelle.
I dodici abitanti del villaggio, seguaci di una vita priva di piaceri terreni, saranno letteralmente sedotti ed inebriati dal pranzo organizzato che Babette, da sempre grande cuoca che non ha mai rivelato il suo talento in cucina, ma che in questa occasione ha voluto esprimere il suo genio di artista. Per comprare gli ingredienti e le bevande, Babette ha speso tutti i soldi, ma ne è valsa la pena, di organizzare questo piccolo complotto, per consentire un momento di felicità autentica a persone che non hanno mai saputo o potuto permetterselo: in fondo la felicità e la gioia non sono possibili se no sono collettivi, non esiste davvero un benessere individuale, ed anzi, si è felici quando si riesce a rendere felici gli altri. Babette lo fa con la sua cucina, perchè riesce a creare un momento di felicità collettiva in modo semplice, senza essere una Masterchef, oppure essendolo senza ostentarlo, perchè non è questa la sua priorità.
creato: | martedì 21 luglio 2015 |
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modificato: | martedì 21 luglio 2015 |