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Pazzi della quieta felicità del vivere

La chicchierata con Toni Garbini, regista del lavoro tratto da Pasolini, in scena al castello di Malgrate

In che senso questa performance nasce in e per Lunatica?
Lo spettacolo è una nuova creazione pensata appositamente per Lunatica e per il Castello di Malgrate. A quarant'anni dalla scomparsa del grande poeta e regista Pier Paolo Pasolini, ci ispiriamo ad uno dei suoi cortometraggi, "La terra vista dalla Luna" un lavoro che appartiene alla stagione della collaborazione con Totò. Quello a cui il pubblico assisterà è il risultato di uno studio specifico per questa location,e per questo Festival: è la luna, no? E poi non credo sia necessario spiegare l'aderenza dello spettacolo al tema della Resistenza.

Come si propone la vicenda, e perchè possiamo dire che la donna rivesta un ruolo particolare?
Lo schema è abbastanza semplice: è interpretarlo che può non essere così immediato. In questo film, un padre e un figlio vanno alla ricerca della Donna, madre e moglie, anima della loro famiglia, e incontrano diversi personaggi dell'universo letterario e cinematografico pasoliniano: Medea, grande interpretazione di Maria Callas nel film omonimo, la signora Vaccari, una delle novellatrici sconce de "Le 120 giornate di Sodoma",ultimo lavoro del regista, e "L'usignolo della Chiesa Cattolica", un ruolo interpretato nello spettacolo da Patrizia Oliva, una bravissima cantante sperimentale che lavorerà sui versi poetici tratti dalla omonima raccolta poetica. Tutte queste donne sono insoddisfacenti per i nostri eroi che finalmente incontrano Assurdina, la donna ideale e il matrimonio viene immediatamente celebrato.

Abbiamo dunque in scena un ideale schema di famiglia?
Manca una sola cosa alla nuova famiglia: il denaro, ma il signor Ciancicato, il personaggio nel film affidato a Totò, sembra avere un'intuizione meravigliosa: inscenare un finto suicidio di Assurda che finge di buttarsi per disperazione dalle mura del Castello di Malgrate in modo da commuovere il popolo- pubblico, invitato ad una colletta popolare. Purtroppo o per fortuna però accade un imprevisto! 

Lo spettacolo contiene inoltre una parte lirica da me interpretata ma tratta da "Poesie in Forma di Rosa" un frammento poetico di struggente bellezza, una confessione del poeta civile che anticipa la sua visione sulla catastrofe della civiltà neocapitalista in cui viviamo.

Ma perchè la "felicità di vivere ancora" in fondo "resiste" a tutto... per restare in tema di resistenza?
E' una folle gioia quella che ci prende quando distrattamente ci accorgiamo che nonostante tutto amiamo la vita e desideriamo vivere ancora, resistere alla brutalità volgare e violenta del presente; è una gioia profonda e senza senso quella che ci da la speranza di potere ancora cambiare qualcosa in noi stessi e nella nostra società.
Proprietà dell'articolo
creato:mercoledì 22 luglio 2015
modificato:mercoledì 22 luglio 2015