Cercando una bellezza che non può e non deve cessare
Intervista al regista Giovanni Delfino all'avvio del S.Giacomo's factory
di Margherita Mazzarella
Sulla scelta dell'ex ospedale San Giacomo di Carrara come sito per alcune delle serata della 21esima edizione del Festival la direzione di Lunatica ha speso molte parole. Per spiegare quale importanza può avere quel luogo quando si parla di arte. Di cultura. Ma non abbiamo tralasciato di chiedere un parere anche agli artisti che hanno in questo sito la naturale scenografia per il loro spettacolo. Come Giovanni Delfino, regista della performance "E la bellezza non potrà cessare".
Come lo spettatore deve collegare il titolo del vostro spettacolo alla location indicata per la sua rappresentazione?
La location del San Giacomo è stato un luogo idoneo e stimolante per la nostra residenza finalizzata alla messinscena e al debutto della niostra performance teatrale. L’articolazione degli spazi, le diverse qualità logistiche ed architettoniche , la sinergia tra gli spazi privati degli appartamenti, quelli lavorativi e quelli destinati più ad una convivialità possono e dovrebbero essere sfruttati al meglio per condurre e condividere eventi dove i settori, i ruoli e le risorse umane cooperino armoniosamente. La location permette inoltre una gestione bilanciata delle energie perché ottimamente e funzionalmente supporta quegli aspetti del lavoro che richiedono maggior concentrazione ed assorbimento concedendo, nelle pause di lavoro, grazie alla sua ubicazione, un riposo vivido e stimolante nutrito dalla vita e dalla bellezza del centro storico di Carrara e delle montagne intorno.
In questo contesto assume per voi un significato anche il tema centrale di questa edizione di Lunatica, che collega tutte le sue serate sotto l'unico filo conduttore della Resistenza? E in che modo?
IL tema della Resistenza: non ne conosciamo uno più presente da ormai svariati anni... la resistenza.. che poi attraverso la capacità di reagire si manifesta più come resilienza, è per nostra fortuna ancora una resistenza di tipo energetico e spirituale anche se la pragmatica degli eventi mostra un’ evoluzione che sempre più coinvolge il mondo materiale oltre che quello creativo. Mercato e politica più o meno consapevolmente possono strumentalizzare gli uomini, tra questi anche gli artisti, che dovrebbero e potrebbero indicare risoluzioni ed evoluzioni sociali ma nella maggior parte dei casi sono tenuti ad impiegare gran parte delle loro energie appunto per “esistere”.
Qual'è la bellezza che non potrà cessare?
Nello spettacolo “E la bellezza non potrà cessare” celebriamo il diritto di contemplare la vita nella sua perenne capacità di rinascita e nella sua logica organica di integrità e riorganizzazione che così umilmente potrebbe indicarci tempi e modi in un percorso crescita e consapevolezza, come individui e come società. La tensione del diverso, che abita in noi e che quotidianamente si rispecchia nel sociale intorno a noi può e deve essere trascesa attraverso la cura e la pratica dei tempi e degli spazi che ancora, ma non è sempre scontato, ci è concesso di vivere. Una bellezza che non può (e non deve) cessare.
creato: | sabato 18 luglio 2015 |
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modificato: | sabato 18 luglio 2015 |