Libertà obbligatoria: la resistenza del mercato
Fosdinovo, Museo audiovisivo della Resistenza
Venerdì 31 luglio
Incontro-spettacolo con Mario Capanna e Giulio Casale
Libertà obbligatoria – La resistenza del mercato, vuole essere un momento di riflessione sull’ideologia imperante del mercato, sul trionfo del suo inarrestabile consumo. Il tema, trattato molto sensibilmente da Giorgio Gaber, sarà in questo Incontro-Spettacolo artisticamente e musicalmente interpretato da Giulio Casale, alternato alle provocazioni di Paolo Dal Bon che solleciteranno le considerazioni di Mario Capanna.
Cosa ha contribuito al trionfo ora incontrastato del mercato e del consumo? Perché, nonostante evidenti limiti e fallimenti, tale ideologia continua a resistere, indebolendo sempre di più la coscienza individuale e collettiva? Questioni fondamentali per le quali Mario Capanna continua a combattere battaglie importantissime e sulle quali Gaber e Luporini, spesso in perfetta sintonia con un altro insostituibile pensatore come Pier Paolo Pasolini, hanno scritto pagine fondamentali del loro Teatro – Canzone. Un linguaggio che il noto talento di Giulio Casale ha saputo interpretare con intelligente divertimento.
Alcuni filmati molto suggestivi di Giorgio Gaber, una riflessione con Mario Capanna e Giulio Casale sul tema della resistenza del mercato, brani musicali suonati dal vivo. Mario Capanna: ex leader del Sessantotto, ex segretario di un partito piccolo, battagliero, irriducibilmente a sinistra negli anni ’80, e adesso autore di libri, quasi uomo di spettacolo. Timido, anche. Perché il palco di un teatro non è lo stesso di un’assemblea. Ma deciso: perché le cose da dire le ha chiare in testa, e perché non ha paura di dirle. Per lui, Giorgio Gaber – musicista, cantautore, esule per trent’anni dalla televisione, anticonformista sempre e comunque, non allineato né con la destra né con la sinistra – era un amico, un modello di libertà di pensiero, di coraggio. Il coraggio di pensare con la propria testa: sempre, anche quando fa male. Anche quando questa cosa la si paga. Gaber pagò con la lontananza dalla tv, e anche con la lontananza dal partito: la grande madre che accoglieva cantanti, attori, registi. Lui ostinatamente solo, in un dialogo fitto, continuo, solo con il pubblico.
Ingrsso gratuito
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creato: | martedì 7 luglio 2015 |
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modificato: | martedì 7 luglio 2015 |