L'Asta del Santo
Gli Omini
Lo sapevate che Sant’Antonio da Padova era di Lisbona? E che Santa Barbara è il nomignolo degli esplosivi perché suo babbo morì fulminato subito dopo averla decapitata? L’Asta del Santo non è solo un gioco. Eppure non si può nemmeno dire sia uno spettacolo teatrale. Di certo c’è un mazzo di carte. E le vite dei santi. Un uomo solo di fronte alla folla. Un uomo dalle sante aspirazioni, miracoloso, ispirato dal divino. Un uomo che renderà Natale ogni giorno dell’anno. Che per la gente ha selezionato i cinquantadue migliori santi tra i quattromila esistenti per narrarne vita, gesta, miracoli e poi farne un gioco da tavola, o da bettola, o da teatro. Ogni Santo ha una sua storia di straordinarie avventure, sovrannaturali peripezie, incallite sfortune, impensabili morti, superpoteri. Ogni storia, in un lavoro di mirabile sintesi, sta dipinta su una carta: ogni storia verrà raccontata per vendere tale carta al miglior offerente. Quattro sono le categorie che fanno l’intero mazzo, come quattro sono i semi di qualsiasi mazzo di carte. Fuori i cuori, i picche, i denari e i bastoni. Dentro i Martiri, Rossi; le Sante Donne, Nere; i Santi di Strada, Grigi e i Santi d’Acqua, Bianchi. Il gioco sta nel credere forte in uno o più Santi, comprarli, puntare su quelli per arrivare in finale e vincere uno dei tre premi in palio.
Carte di Spavaldo Zacchini
Scritture di Giulia Zacchini
con Luca Zacchini e Francesco Rotelli
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creato: | mercoledì 2 luglio 2014 |
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modificato: | mercoledì 2 luglio 2014 |