Marco Rovelli con Moni Ovadia
Homo migrans
Homo Migrans, racconto teatrale e musicale - Marco Rovelli con la partecipazione di Moni Ovadia
Produzione Teatro della Cooperativa in coproduzione con Festival Lunatica - PRIMA NAZIONALE
di Marco Rovelli
regia Renato Sarti
con Moni Ovadia, Marco Rovelli,
Jovica Jovic, Mohamed Ba, Camilla Barone
assistente alla regia Marco Di Stefano
Homo migrans è una riflessione sull’esperienza della migrazione nella sua universalità: intreccia storie differenti per tracciare una forma comune. Ancora una volta a metà tra teatro di narrazione e teatro canzone, cinque personaggi raccontano singolarità migranti, per rivelare analogie e differenze fra le esperienze, per far risuonare comunanze. “Risuonare”, sì. Perché questo è anche un viaggio musicale che segue gli intrecci delle differenti storie e diventa, a sua volta, commistione fra linguaggi musicali di eterogenea provenienza, mescolanza fondamentale che segna il percorso narrativo.
Moni Ovadia è il maestro di scena. Apre lo spettacolo raccontando il senso dell'erranza degli umani, condensato nell'esperienza “nomade” e “ubiquitaria”, inafferrabile e irriconoscibile, del popolo ebraico. Il suo intervento avrà il compito di universalizzare le vicende specifiche raccontate dagli altri attori, attraverso il canto e le canzoni tradizionali della tradizione yiddish e rom.
Marco Rovelli racconta invece una storia ritrovata, quella di Alfredo, un giovane bracciante mugellano della campagna fiorentina.
Il racconto della storia di Alfredo è costellato da canti della tradizione popolare toscana, quelli del classico repertorio di Caterina Bueno che, in un'inedita ibridazione musicale, vengono eseguiti dalla fisarmonica di Jovica Jovic, rom serbo e maestro di fisarmonica cromatica.
Jovica suona ma non racconta, resta muto. Pare un uomo di un altro tempo, ieratico, come se nelle pieghe del suo volto ci fosse la Storia.
Halfway between the narrative theater and the song theater, five characters tell their own migration to reveal similarities and differences between the experiences so to sound their common features. Moni Ovadia is the stage’s master, he opens the show telling the sense of the human wandering, condensed in the experience of nomadic Jewish people. But this is also a musical journey, through the singing of traditional Yiddish and Roma songs, which follows the tangle of different stories. Marco Rovelli, the author of the play, will represent the young Alfredo, laborer in the Florentine countryside, Tuscan folk music will accompany the story with a new musical mix: the repertoire of Caterina Bueno and the Jovica Jovic’s accordion.
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creato: | venerdì 1 luglio 2011 |
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modificato: | giovedì 21 luglio 2011 |